La nuova bandita
| Opere

Il nome Case Passerini indicava l’antica riserva privata di caccia dei Conti Passerini detta Bandita Il Pantano. Il termine “bandita”, da “mettere al bando” cioè tenere lontano, significava l’uso esclusivo di questo luogo e delle sue risorse faunistiche da parte dei proprietari.

 

Questo ambiente, ultima zona umida “naturale” della pianura, era ancora presente fino ai primi decenni del secolo scorso: tracce residue delle arginature perimetrali sono peraltro ancora leggibili nelle prime foto aeree disponibili, risalenti alla prima metà degli anni ‘60. Da questo periodo in poi l’area viene completamente trasformata con la costruzione della più importante zona industriale dell’area fiorentina, denominata Osmannoro. Contemporaneamente sul lato ovest della stessa cominciano ad essere trasferiti e accumulati i rifiuti solidi urbani di Firenze e dei comuni limitrofi. Oggi il nome Case Passerini, invece di indicare l’ultima area palustre della pianura, è ormai associato nell’immaginario collettivo fiorentino unicamente alla collina artificiale di accumulo dei rifiuti.

 

Alle soglie del 2000 la direzione dell’impianto di smaltimento accetta la proposta di recuperare una parte della zona e per lo scopo viene messo a disposizione un terreno agricolo, non più coltivato da anni, posto a sud della discarica e già destinato alla realizzazione di una cassa di espansione idraulica. 

 

Con questo intervento l’antica zona umida è potuta rinascere.

 

Il nome di quest’opera-luogo, La nuova bandita, indica la nuova presenza di un’area palustre in memoria di quella più vasta ormai scomparsa sotto le fabbriche. L’intervento assume un forte valore concettuale perché indica una reale rinascita culturale con la “messa al bando” di quei principi di intervento che solo poche decine di anni prima avevano portato alla rapida artificializzazione di tutta la zona, senza la minima considerazione degli straordinari valori identitari che distinguevano questo luogo palustre da tutto il restante territorio fiorentino.

 

Categoria

Opera-luogo

 

Autore

Carlo Scoccianti

 

Area di intervento

Case Passerini, Sesto Fiorentino (FI).

 

Stato ante operam

Campo agricolo abbandonato.

 

Tipo di intervento

Nuova zona umida realizzata con i mezzi meccanici nell’ambito di un intervento di costruzione di una cassa di espansione idraulica. L’opera è stata poi completata tramite interventi di piantagione di specie acquatiche e ripariali grazie al lavoro di gruppi di volontari (intervento di social art).

 

Stato di avanzamento

Opera conclusa nel mese di febbraio 2005.

 

Principali Enti coinvolti

- Quadrifoglio S.p.a.

- Comitato per le Oasi WWF dell'Area Fiorentina

 

Principali bioindicatori utilizzati nel monitoraggio della funzionalità ecologica dell'opera:

- Svasso maggiore (Podiceps cristatus): sosta durante le migrazioni, nidificazione.

- Anatidi: sosta durante le migrazioni.

- Tarabusino (Ixobrychus minutus): nidificazione.

- Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus): nidificazione.

- Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus): nidificazione.