Artlands. Verso Nuove Forme di costruzione del territorio
18 maggio 2012 | Blog

Il progetto ARTLANDS tende a far emergere inediti criteri di intervento progettuale e artistico legati al paesaggio e all'ecologia dei luoghi. Istruito da un comitato internazionale di esperti di cultura artistica e ambientale, tende a mettere in evidenza l'impegno del biologo Carlo Scoccianti autore di una serie di interventi di ricostruzione di sistemi ecologici in ambito regionale e nazionale, dal 1996 impegnato nella Piana Fiorentina con un gruppo di persone accomunate dall'interesse per la tutela del paesaggio e la conservazione della natura.

Nella ricerca di Carlo Scoccianti emergono singolari abilità che reinterpretano il tema dell'uso e della modificazione del territorio alla luce di una competenza tecnica che raramente ha la possibilità di confrontarsi, come accade nel suo caso, con le pratiche dell'arte e del progetto. "Quelli che progetto -ha scritto Carlo Scoccianti- sono sistemi complessi dal punto di vista sia ecologico sia estetico. Essi sono spazi reali ecologicamente compiuti, sono scenari viventi, dinamici, interattivi. Proprio questa loro caratteristica ecosistemica ne fa luoghi profondamente legati al territorio più ampio in cui sono inscritti. Allo stesso tempo questa loro caratteristica, tipicamente interrelazionale, ne determina infiniti significati a seconda del soggetto preso di volta in volta in considerazione. Nei miei luoghi l'uomo è il fruitore primo ma al pari di tutti gli altri esseri viventi. Ognuno di questi infatti vi può liberamente arrivare, sostare più o meno a lungo e anche viverci."

Con queste premesse il progetto ARTLANDS guarda alle nuove zone umide create negli ultimi anni nella Piana Fiorentina, riconoscendo loro una funzione determinante per lo sviluppo del più ampio territorio nel quale esse sono inserite. ARTLANDS produce, a partire dal 18 maggio 2012 e per un primo periodo di due anni, una convergenza di sguardi alla quale concorrono esperti in tema d'arte ambientale, progettisti, artisti, osservatori di diversa estrazione. Tali sguardi svilupperanno, in forma di laboratorio diffuso, un programma di eventi capaci di tradurre le nuove pratiche di costruzione del territorio in puntuali strumenti di dialogo per una nuova idea di paesaggio.