Il poter circoscrivere la propria residenza con una zona depressa e, ove possibile, mantenere all’interno di quest’ultimo un volume d’acqua permanente è una caratteristica del costruire molto diffusa nella storia delle comunità umane. Nell’ambito delle pianure in particolare, la creazione di specifici luoghi (generalmente indicati come ‘motte’) con queste caratteristiche ha avuto, specialmente in certe regioni, un grande sviluppo di tipo culturale e organizzativo proprio in riferimento al presidio del territorio. Ancora oggi, peraltro, l’immagine del fossato intorno al castello medioevale è il simbolo per eccellenza della difesa di un luogo.
Come l’uomo, molte specie faunistiche vivono o passano lunghi periodi dell’anno in gruppi numerosi per garantirsi una miglior tutela rispetto a possibili fattori di pericolo e/o disturbo. È il caso di molti Aironi che nidificano in grandi colonie plurispecifiche (‘garzaie’). Il loro habitat d’elezione è costituito da ambienti forestali umidi, isolati dalla presenza di acqua tutto intorno. Questi ambienti erano fino a tempi recenti piuttosto comuni nei pressi dei corsi d’acqua di maggiori dimensioni e delle zone paludose.
A seguito della forte opera di regimazione e artificializzazione dei corsi d’acqua che ha interessato tutto il nostro territorio nelle ultime decadi, questi ambienti sono pressoché scomparsi. Così oggi la mancanza di questo tipo di habitat è considerata il più importante fattore limitante per la presenza delle colonie di queste specie e quindi per la possibilità che esse possano riprodursi in un territorio. Costruire nuovi habitat di foresta planiziale adatti agli Aironi è quindi una priorità dal punto di vista della conservazione e, allo stesso tempo, dal punto di vista della ricomparsa di questi importanti paesaggi.
Con quest’opera un vecchio bacino di escavazione in stato di abbandono è stato ridisegnato in modo da presentare nella parte centrale vaste aree isolate, completamente circondate da acque profonde, sulle quali far crescere negli anni l’ambiente forestale umido. Proprio il fattore isolamento ha garantito il successo dell’intervento con l’insediamento alcuni anni dopo di una nuova colonia dove si riproducono ben quattro specie di Aironi.
Categoria
Autore
Carlo Scoccianti
Area di intervento
Renai di Signa (FI): lago Casanuova (11,5 ettari)
Stato ante operam.
Vecchio bacino di escavazione di ghiaia in stato di abbandono, sito nei pressi della confluenza del fiume Bisenzio nell’Arno.
Tipo intervento
Realizzazione con mezzi meccanici di ampi canali finalizzati ad isolare vaste porzioni di territorio per la costituzione di isole. Impianto di vegetazione acquatica e ripariale. Avviamento alla costituzione di importanti nuclei di foresta planiziale a predominanza di salici (Salix spp.). Realizzazione di stagni e acquitrini nelle fasce che circondano il bacino principale.
Stato di avanzamento
Opera conclusa nel mese di settembre 2006.
Principali Enti coinvolti
- L’Isola dei Renai S.p.a
- Comitato per le Oasi WWF dell'Area Fiorentina
- Comune di Signa
Principali bioindicatori (specie o 'gruppi' di specie) utilizzati nel monitoraggio della funzionalità ecologica dell'opera:
- Ardeidi coloniali (con particolare riferimento a: Nitticora, Nycticorax nycticorax; Garzetta, Egretta garzetta; Airone guardabuoi, Bubulcus ibis; Sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides; Airone bianco maggiore, Casmerodius albus).