Le chiuse
| Opere

L'aspetto attuale della pianura posta a nord ovest della città di Firenze è il prodotto delle estese opere di bonifica idraulica, che l'uomo ha incessantemente portato avanti in forma organizzata almeno dall'epoca etrusca, e dell’occupazione progressiva delle superfici con l’edificato.

 

La costruzione nel 2003 della nuova zona umida 'Lago Acqualunga',opera-luogo all'interno della quale si colloca questa opera-elemento, avviene tramite scavo di un campo agricolo, modellazione del fondo e delle sponde, costruzione di isole e isolotti e punti attrezzati per l'osservazione da parte del pubblico. A completamento dell'intervento un'opera-elemento è stata posta di fronte al punto di osservazione principale.

 

Il materiale utilizzato è la pietra serena. Si tratta di stipiti originali delle chiuse che in passato venivano poste lungo i fossetti di bonifica per regimentare l'irrigazione dei campi. Queste lastre, asportate dalla 'roccia madre' nelle vicine montagne e trascinate nella pianura per completare l’opera di bonifica delle paludi, venivano affrontate a coppie lungo i fossi e, tramite il posizionamento di assi di legno nella scanalatura centrale, costituivano lo strumento di trattenimento forzato delle acque.

Oggi questi sistemi di coltivazione sono stati abbandonati a favore di tecniche maggiormente meccanizzate e di tipi di colture sempre più estensivi. 

 

Dopo decine di anni di abbandono e di oblio, queste grandi lastre sono tornate alla luce: erette in ordine sparso, quasi potessero lentamente incedere verso l’osservatore, emergono dalla superficie della nuova palude in una situazione di 'serenità ritrovata'. Esse sono disposte in modo da non poter essere più utilizzate come punto di appoggio per le assi di legno e quindi non potranno mai più essere usate come strumento di costrizione. Così l'acqua, elemento libero per eccellenza, pervade oggi di nuovo tutta la zona e le chiuse sono le prime testimoni di questa nuova atmosfera naturale ritrovata. Esse hanno inoltre acquisito anche un preciso ruolo dal punto di vista della funzionalità ecologica in quanto posatoi privilegiati per decine di uccelli acquatici.


Le chiuse, pur risalendo ad un periodo storico non troppo lontano nel tempo, appartengono ormai totalmente al passato. Con quest’opera esse sono state scelte come simbolo dei cambiamenti radicali che si sono succeduti nei secoli in questo territorio per mano dell'uomo. Con l’impiego di enormi risorse l'uomo infatti ha tentato da sempre di allontanare l'acqua dalla pianura (prima per coltivare e poi, più recentemente, per estendervi le proprie città) e oggi, accortosi dell'errore compiuto, si vede costretto, per l'aumento del rischio idraulico, a correre ai ripari. Si investono così nuove grandi risorse per ricreare, dove sono rimasti ancora spazi liberi, aree destinate all’esondazione controllata delle acque durante le piene. Questo ruolo era in passato naturalmente assolto dalle paludi. 

L’opera pone in evidenza quanto sia insensato combattere contro il territorio, invece di convivere con le sue caratteristiche naturali. Le chiuse sono state quindi elette 'testimoni' di tutto questo. Chi le osserva si sentirà a sua volta osservato da queste pietre, come se chiedessero ragione di tutte le centinaia di anni di dichiarata ostilità verso le acque e poi del necessario ritorno, attuale, verso lo stato originario del territorio.

 

Categoria

Opera-elemento in opera-luogo

 

Autore

Carlo Scoccianti

 

Area di intervento

Oasi WWF Stagni di Focognano, Campi Bisenzio (FI)

 

Stato ante operam

Tipica di periferia urbana dal paesaggio estremamente semplificato, con campi coltivati con metodi estensivi, vecchi viottoli punteggiati da piccole discariche di inerti e qua e là baracche e appostamenti fissi da caccia costruiti abusivamente in muratura e cemento armato.

 

Tipo intervento

Ricerca e preparazione delle lastre di pietra serena (vecchie chiuse). Posizionamento delle stesse nell'alveo del lago mediante l’utilizzo di mezzi meccanici (trattori) e il coinvolgimento di decine di volontari (intervento di Social-Art).

 

Stato di avanzamento

Opera conclusa nel mese di settembre 2007.

 

Principali Enti coinvolti

Comitato per le Oasi WWF dell'Area Fiorentina

 

Principali bioindicatori (specie o 'gruppi' di specie) utilizzati nel monitoraggio della funzionalità ecologica dell'opera:

- Ardeidi (con particolare riferimento a: Airone cenerino, Ardea cinerea; Garzetta, Egretta garzetta; Nitticora, Nycticorax nycticorax): posatoio

- Martin pescatore, Alcedo atthis: posatoio